venerdì 29 giugno 2007

Inizia la stagione dei concerti


Avete capito bene! Inizia la stagione dei concerti estivi. Proprio ci voleva. All'aria aperta, alcolici e zanzare, un'abbinata vincente.
Aspettiamo il grande ritorno di Simone alla voce e sul palco! Dopo, mi pare..., un paio di anni di silenzio!
Allora gli appuntamenti più vicini:
- venerdì 6 luglio
2007 a Moretta ritrovo ore 9.30 in piazza
- sabato 14 luglio a Cardè Bar Castello stessa ora
- sabato 28 luglio a Polonghera per il motoraduno
E in esclusiva la scaletta
:

Aerosmith - Dude (Looks like a lady)
Chris Cornell - You Know My Name
Counting Crows - Mr. Jones
Live - I Alone
Maroon Five - This Love
Muse - Time is running out
Negramaro - Mentre Tutto Scorre
Negramaro - Nuvole e lenzuola
Negrita - My way
The Fire - Small Town Boys
Pearl jam - Given to fly
Radiohead -Creep
Rio -Sei quella per me
Seguridad Social - Comerranas
Skap - Mis Colegas
Sunrise Avenue - Fairytale Gone Bad
The Calling - Adrienne
Heroes del silencioEntre dos tierras
Jet – Are you gonna be my girl
Guano ApesBig in Japan
The Fire - Loverdrive

Birra


L'avevamo già assaggiata. Prima in birreria, alle Osterie Fuori Porta di Pinerolo, poi dato che proprio ci era piaciuta, siamo
andati a comprarla in vineria. Non costa tanto poco, ma sono soldi ben spesi. Abbiamo deciso di andare a vedere com'era in "carne ed ossa" questo birrificio artigianale. Ne avevamo sentito parlare proprio dal birraiolo delle Osterie in termini entusiastici, poi un mega servizio su Linea Verde.
Siamo andati allora a Piozzo, patria della birra e del birrificio Baladin. Subito dopo Carrù (arrivando dal mare) alla rotonda del cimitero a sinistra. Parcheggiamo la moto fuori. E ci guardiamo attorno. A parte la giornata spettacolare, il paesino è molto carino, tra l'altro pullula di turisti dalle facce spensierate e armati di macchina foto. Saranno turisti enogastronomici? Alla fine siamo nelle Langhe. Anche se qui si viene per la bionda e non per il rosso!
Vada per la bionda allora. Ci sediamo. Intorno a noi troviamo dagli anziani di paese al motociclista più o meno stagionato, poi giovani di vario genere. Il dehors è piccino ma dentro c'è spazio da vendere. Di fianco alla prima sala della birreria c'è un'enorme stanzone con tavolate tutte apparecchiate e nell'aria c'è odore di stinco di maiale cotto con la birra (vi lascio immaginare).
Prendiamo una classica bionda , la Wayan, e la doppio malto, la Super. Spettacolari. Specialmente la Super. Fanno sembrare le altre birre scialbe e incolori. Sono uniche nel loro genere e alla spina danno il meglio. Capiamo davvero perché il proprietario della baracca, il buon Teo, se ne va in giro con il macchinone a spacciarsela. A proprio di che vantarsi, oltre al primato che ha ottenuto e la fama, abbiamo constatato con le nostre papille che è tutto ben meritato.
Detto fra noi è proprio un peccato che la Birreria Beba abbia chiuso il locale aperto al pubblico. Resta sempre aperta la produzione però. Ma alla spina era proprio un'altra cosa. Specie la Numero Uno.
Per tutti un gran consiglio: andate a Eataly vicino al Lingotto Fiere di Torino. Scendete al piano di sotto e non fatevi tirare dalla vineria sterminata, andate dritti alla birreria e vi troverete davanti al muro di birre in bottiglie più fornito che io abbia mai visto. Poi vi girate, vi sedete al bancone circolare e vi fate servire una bella bionda alla spina!
Baladin www.baladin.it Piazza V Luglio 15, Piozzo (CN) Tel. 0173 73.70.89 77.80.13
Birreria Beba www.birrabeba.it V.le Italia, 11 Villar Perosa (To) - Tel. 0121 315755
Eataly www.eatalytorino.it Via Nizza, 230 int. 14 Torino Lingotto Tel. 011/19506811


giovedì 28 giugno 2007

Momenti irrinunciabili


Cito testualmente "... Nove meno un quarto da me. ordino già le pizze. faccio io per te cara ..."
Adoro! Quando ricevo un messaggio così da una delle mie amiche mi sento davvero al settimo cielo. Pizza organizzata all'ultimo minuto. Prima si va a correre. Poi doccia e capelli veloce veloce. E poi via di corsa in macchina a fare una partita di cibo e chiacchiere. La migliore delle abbinate. Come salame e vino rosso insomma!

Basta quei rimbalzi patetici del non ci vediamo mai. Quando vuoi vieni a trovarmi. Dove andiamo. Come vuoi tu io mi adeguo. E tanti saluti.
La pizza settimanale con le amiche. Ecco questo è uno dei nostri punti fermi. Magari tutte le settimane no. Quando le abitudini diventano obblighi mi fanno scappare. Ma sana voglia di vedersi. Ridere fino alle lacrime. Raccontarsi le cose peggiori. Piangere insieme. Fare impazzire i camerieri, quando molto incivilmente ordiniamo due pizze per due persone. Ognuna decide cosa vuole e non vuole sulla sua rispettiva metà. La pizza che arriva e va divisa immediatamente a metà e poi ce la si scambia. Attente a dividere a metà, non un centimetro di più non uno di meno. La Diavola ci sta sempre bene.
Anche se qualcuna di noi è a dieta. Guarda la dietologa nelle palle degli occhi e la supplica di inserire almeno una volta ogni due settimane una pizza. Maledetti carboidrati..

Poi caldo o freddo, estate o inverno, si prende la macchina o si va a piedi a guardarci due vetrine. Sotto i portici, semi deserti, non come di giorno. Due passi tutte insieme. A guardare e commentare vestiti, scarpe, casalinghi, gioielli, occhiali.. La lista dei desideri è lunga, ma per fortuna i negozi sono chiusi e i portafogli salvi.

mercoledì 27 giugno 2007

Calabresi..

Non so se avete visto ultimamente l'ultima frontiera dello spot Tv. Io sono rimasta sbigottita. Tra un culo e l'altro, prodotti dietetici e bevande rinfrescanti parte questo spot.
Visi di ragazzi e ragazze che ridono, una musica che non riesco a definire, e in contemporanea appaiono le frasi dello spot. La prima. Terroni. Poi passa a "Malavitosi", "Incivili", "Gli ultimi della classe" e questi se la ridono ancora. La pubblicità della Regione Calabria finisce con lo slogan evangelico "Gli ultimi saranno i primi".
Colpisce con forza. Non dico di no. Ma se io fossi calabrese - ho pensato - mi sentirei sicuramente offesa da questa campagna. Scopro poi che è di Oliviero Toscani, provocatore patentato.
Non so quanto l'idea sia partita da lui, ma nella conferenza stampa di presentazione della pubblicità ha dichiarato "Normalmente un'azienda che si fa pubblicità presenta i propri prodotti migliori, invece noi siamo partiti dalla realtà, dal fatto che ci sono dei problemi, ma con l'idea di dare un'immagine di speranza e di futuro".
Se il loro obbiettivo era mettere in risalto il turismo, certo non ci sono riusciti. Mare meraviglioso, luoghi incantati. Tutti parlano bene della bella Calabria. Perché non puntare su questo? Chi mi parla bene della Calabria mi dice anche però che i calabresi non vogliono far sapere in giro quanto sia bella, come se se la volessero tenerla tutta per .
Un atteggiamento un po' contrastante se penso allo scopo principe di ogni località balneare di mia conoscenza.
Non credo nemmeno che in questo modo, con queste definizioni, si aiuti a combattere il pregiudizio verso un popolo. Forse sono più i fatti che l'autocommiserazione a parlare. Brutta cosa il razzismo, ma per far cambiare idea al "resto del mondo" servono idee innovative, voglia di fare e progredire.
Ma questo è solo il mio parere..

lunedì 25 giugno 2007

Insolazione..

Devo essere convinta di essere quasi invincibile. Fatto sta che malattie gravi non ne ho mai avute (adesso che l’ho detto come minimo mi verranno cimurro e colera) nessun intervento, in più mettici che sono giovane e quindi i malanni avranno tempo di venirmi. Insomma sono sempre stata da pura. Uau. Che figata. E questo è un pessimo precedente. Perché quando hai questa convinzione ti infili immancabilmente nelle peggiori situazioni.
Mettici anche l’effetto serra. Il buco dell’ozono (maledette vecchiette ad intossicarsi sparando decine di metri cubi di Lacca Splendor sui loro capelli azzurrini) da piccolo piccolo ora è diventato qualcosa di impressionante. D’altro canto come diceva la mia bisnonna, dove prima non ci passava la capocchia dell’ago ora ci passa la testa (a chèp’ - in pugliese).
Quindi mi sono presa una bella insolazione. Me ne vado in giro con un colorito allucinante. Sembro scappata dal reparto gravi ustionati. Io. Proprio io che fino all’altro giorno nemmeno sapevo cosa fossero le creme solari. Il sole mi abbronzava e basta. Invece niente. Maledette nonnine!
Questa comunque è la riprova che i servizi di Studio Aperto/Tg5/Verissimo mandati in onda un giorno sì e l’altro pure non servono a niente. Analizziamoli:
1 - applicare i prodotti solari PRIMA di uscire di casa: mi viene da ridere, io dovrei mettermi la crema poi la tuta da moto? Quando arrivo non riesco più a togliermela e devo chiamare gli artificieri. Mettermela dopo neanche. Perché quando vedo il mare non capisco più niente
2 - per le prime esposizioni non prendere più di tre quarti d’ora di sole di fila. Io ci sono stata dalle 11 alle 17… no stop…
3 -evitare di esporsi dalle 12 alle 16: vedi sopra e evita commenti
4 - asciugarsi bene dopo ogni bagno per evitare l’effetto specchio: indovina?
Insomma potrei andare avanti così per punti e punti, saltando solo quello sui bambini!
Alla fine continuerò a fare tutto come prima, ignorando questi banali consigli. L’unica cosa mi comprerò un cappello, che mi starà malissimo, e che dopo un paio di volte non metterò più.
Tanto mi ammalo sempre in vacanza..




venerdì 22 giugno 2007

Tutti in fila!


Proprio ieri sera, tornando a casa dall'ufficio, ho avuto una grande rivelazione. Non proprio come San Paolo sulla via di Damasco, anche se io pure ero a bordo della mia Ippo (la mia macchinina, non credete chissacchè) e dei suoi cavalli. Eravamo appunto io e Ippo, stanche dopo una giornata di duro e faticoso lavoro, sotto un caldo torrido.
I minuti passavano. C'era solo la voglia di arrivare a casa il prima possibile. Per niente interessata alla nostra fretta, si intromette tra noi e la libertà, una colossale mieti trebbia. Macchina infernale delle moderne tecnologie agricole. Enorme. Bestione verde, ruote enormi, lentezza disumana, agilità zero. A peggiorare la situazione, eravamo in pieno centro urbano. Superare? Impossibile. Risultato invece: io e una dozzina di automobilisti con la bolla al naso ad aspettare in modo inevitabilmente nervoso che il suddetto mostro sparisse in un batter d'occhio. Mi cimento dopo un quarto d'ora in un roccambolesco sorpasso. Come a dama, ho dovuto mangiare due pedine, il mostro verde e l'immancabile pick-up che hai 3 all'ora con una mini bandierina sorretta dal braccio atrofizzato del guidatore (probabilmente un manichino) segnala la presenza del Coso, difficile vederlo sennò dato che è lungo 7 metri e alto almeno 3.
Supero appunto le due pedine. Immagino che di lì in avanti le strade saranno solo mie. Vedo in lontananza colline e montagne, sogno la libertà. Ma con stupore mi accorgo, che sull'asfalto, nonostante una fretta non da poco, non sono io l'unica macchina a circolare! Eppure è proprio così, quando abbiamo fretta, noi siamo gli unici, noi i più importanti, noi con la mission impossible da compiere, questione di vita o di morte. E questo succede ovunque.
Al supermercato, quando arriviamo alle casse cerchiamo con la bava alla bocca la fila più corta. Una volta che l'abbiamo scelta, iniziamo a fissare con aria interrogativa i carrelli pieni all'inverosimile del nostro compagno di coda chiedendoci pezzo per pezzo perché ha dovuto comprare tutta quella roba e soprattutto perché proprio oggi. E quando la cassiera ovviamente chiude la cassa perché deve contare gli incassi, guardiamo in mano il nostro shampoo Fructis Capelli Liscissimi, e pensiamo che no, proprio non ne possiamo fare a meno.
Ma perché tutta questa gente invece sta in fila? Non potrebbe tornare un'altra volta??
Lo stesso in banca o alla posta. Devo fare una commissione l'anno, ci metto 5 minuti. Questo è il tempo massimo che imputo a questa semplice operazione. Non calcolo MAI il fattore "il resto del mondo"! Loro sono lì fuori. Non fanno nulla fino ad un momento prima, io ne sono convinta, appena vedono che mi avvicino ad un ufficio/negozio/sportello/casello, tac si piazzano lì fischiettando e facendo finta di avere anche loro qualcosa da fare... ma com'è possibile?
Deduco quindi da questo che il mio atteggiamento verso il mondo là fuori è impostato come una sfida.
Vale VS il resto del mondo. Invece di essere una pacifica convivenza e tolleranza. Non credo riuscirò mai a pensarla diversamente..

mercoledì 20 giugno 2007

Torture moderne

Eccola, ho pianto, frignato, mi sono lamentata, ma alla fine l'estate è arrivata. Tra l'altro domani è il 21 giugno, quindi si doveva proprio dare una regolata e piantarla lì di piovere e piovere. Ho pure tolto il piumone. Segno che non si torna più in dietro. No. Ormai si è proiettati verso il caldo, l'afa, l'umido, il piede sudato. Che bello eh? Quasi quasi ci mancavano tutte ste belle cose. E mentre sono qui seduta che scriv, mi accorgo che vivo piccole e consuete torture contemporanee. Alcune volute e scelte, altre appioppate e poi pian piano accettate. Il mio piedino di porco ad esempio. Se ne sta lì chiuso nel suo Sabò a punta quadrata mega aggressiva, ma sotto sotto ci stà la sorpesina. Perché quelli la fuori, quelli delle industrie dell'abbigliamentoesteticacalzature, non fanno mica come noi. Loro no. Loro pensano pensano e poi escogitano nuove forme di vita artificiali. Si. Come il mini calzarino, che alcuni chiamano "puntale" che tu ti metti sulla punta del tuo piede prima di infilarlo in quel forno non ventilato della tua scarpa. Peccato che d'estate il piede ti si gonfi un tantinello e passi dalla padella alla brace. Dal non essere sudato ad essere letteralmente strozzato. Tanto che se gli volgiamo dare una seconda chance, e sta sera mettere chessò un'infradito, non possiamo, perché ci è rimasto il segno a metà piede. Come se qualcuno con un macete ci avesse voluto tagliare in due nostro piccolo zampone senza gelatina. Eppure io l'ho comprato. IO. Non mi obbliga nessuno a metterlo tutte le mattine o quasi. E' una mia scelta. E a ben pensarci io sono una loro complice...
E devo dire che dopo una vita passata a pensare che la peggiore delle piaghe sociali fosse la cellulite, convinzione che mi ha portato a comprare ogni sorta di cremina, fare cose stupide tipo mini docce fredde ecc..., ho avuto una piccola soddisfazione. Sentendo alla radio una pubblicità con una suadente voce maschile che parlava di cellulite. Ma come??? Di solito le donne parlano alle donne dei loro ... problemini... E invece no. Un uomo. E per di più parlava di pancia e fianchi! Era arrivato il momento tanto atteso?! Era destinata a loro, quelli dall'altra parte della barricata, gli uomini, anzi no, i maschi. Anche loro ora presi e strapresi dalla loro forma fisica correranno alla profumeria , l'Upim o il Carrefour di fiducia a comprare la crema snellente o ancor meglio rimodellante e aspetteranno con ansia massaggiandosi giorno dopo giorno che il miracolo si compia.. Piccole torture moderne! Ecco forse inizia davvero così la parità dei sessi...

mercoledì 13 giugno 2007

Il primo amore


Una volta era una vera è propria passione. PAM. Da colpo al cuore. Maniaca della radio. Passando tutti i pomeriggi a studiare. Un po' come la canzone dei Queen " My only friend through teenage nights". Era le la mia compagna. Ho scoperto il suo mondo. Le mitiche canzoni, le grandi passioni. Allora sono passata da una all'altra, REM, Police, U2, Queen, Pearl Jam, Pink Floyd e ovviamente (ovvio per chi mi conosce) i Beatles.
Ero sempre pronta lì con la cassettina. Altro che download illegali! Appena sentivo quella breve combinazione di note , ero pronta con PLAY + REC.
Compilation su compilation, fatte a mano, molto casalinghe. Niente Ipod niente Playlist. Una canzone dietro l'altra, dal rock alla dance, Brit pop, jungle, progressive. Ruvida carrellata tra tutti i generi.
Ringrazio tanto i The Virgins col loro pezzoRadio Christiane (http://www.myspace.com/thevirginsnyc) che mi hanno fatto tornare quel brivido, quell'emozione e soprattutto quella gioia di vivere che solo la musica può dare!
Voglia di ridere e di vivere. Voglia di ascoltarmela in loop per un'ora di fila.

lunedì 11 giugno 2007

Donne e detective


Non sarete tutti dei maniaci appassionati di CSI. Lo posso anche comprendere. Però, per quei pochi veri intenditori, l'ultima puntata di CSI (Las Vegas) mi ha lasciato senza parole. Altro che suspence! Altro che thriller. Qui c'è stato un vero e proprio colpo di scena. Grissom, con la barba più curata della storia delle barbe, nell'ultima scena dell'ultimo episodio chiacchiera in vestaglia con una donna nell'intimità della sua casa. Dopo poco chi esce dal bagno? Altrettanto vestagliamente vestita? Quel cesso di Sara. Ma perchè? Perchè?? Niente. Poi i titoli di coda. E la consapevolezza che ci avevano gabbato. Grissom che si accontenta di questa donna che non ha mai visto un parrucchiere in vita sua. Io non ci credo proprio.
A questo punto sono proprio curiosa di capire com'è fatta Ms Colombo, la moglie ultracitata del nostro tenente preferito. Meglio così. Non ce la faranno mai vedere. Colombo ne parla in ogni puntata, ma alla fine a noi spettatori la completa libertà di immaginarcela come vogliamo. Un po' come la padrona di Tom & Jerry della quale vediamo solo le gambone e la sottana.
In cima alla lista però sta sempre Poirot. Lui la moglie neanche ce l'ha. D'altro canto basta e avanza lui. Fa da moglie e marito. Guanti, capelli e baffi impomatatissimi. Ascento franscese. Camminata alla Charlot. Grazie grazie Poirot.
Chiedo solo al Sig. Retequattro di lasciare la programmazione attuale e non spostarlo alle 2... le casalinghe non lo comprenderebbero!!! c'è già Beautiful a quell'ora..

venerdì 8 giugno 2007

Perchè Buona La Prima??


Vi siete chiesti perché il mio blog sia sottotitolato BUONA LA PRIMA ?
Non è certo per il programma di Ale e Franz su Italia1, anche se sono onorata che abbiano deciso di riferirsi al mio blog, sono dei cari amici!!
No. Siete fuori strada.
"Buona la prima" e la mitica espressione di Ed Wood, il più scadente regista degli anni '50 e per alcuni il peggior regista mai esistito, ma soprattuto protagonista dell'altrettanta mitica pellicola di Tim Burton.
Alla fine di ogni ripresa, poteva succedere qualunque cosa, cadere il fondale, morire l'attore, sbagliare le battute,ma lui fiducioso e soprattuto entusiasta urlava, "Buona la prima!!".
L'ho sempre stimato per questo!

Slow Food o Fatlabuna?

Già dal nome si capisce che sono due locali agli antipodi uno rispetto all'altro: uno immerso nell'atmosfera dello Slow Food, nelle stradine del centro storico della sua capitale, Bra, e l'altro arroccato in cima ad un cucuzzolo, nel verde della Valle Po ad Ostana. I nomi quindi: Boccondivino e la Velhà. Uno se la tira un po'. L'altro occitano e basta.
Ma non partiamo coi pregiudizi. E atteniamoci ai fatti.
Ultimo in ordine di tempo Il Boccondivino. Ammettiamolo. La serata era di per piovosa. In settimana tra l'altro, mercoledì, quindi anche lì non c'era la rilassatezza tipica del week end. Parcheggiamo in piazza e ci incamminiamo in via Mendicità Istruita, nome che suscita in me non pochi interrogativi, tutt'ora irrisolti.
Arriviamo nel cortiletto interno e saliamo le scale che portano nelle varie salette del locale. Strano. E' mercoledì sera, piove, ma il locale è pieno. Buon segno! Abbiamo prenotato e premetto che l'idea di venire proprio qui ci arriva dalla guida il Gambero Rozzo, che ne declamava piatti e gestori.
Ci fanno accomodare in una saletta, ci sediamo. La fame non è moltissima e decidiamo di concentrarci su pochi piatti, scelti con cura. Per cui io mi lascio tentare dal Tonno di cappone, la curiosità ha la meglio su di me, e dai Tajarin al sugo di salsiccia, mentre Simone si butta su un classico piemontese. Battuta al coltello, salsiccia cruda e lardo. E, al posto del primo, una degustazione di formaggi. Tutto annaffiato con bicchieri di Dolcetto.

Guardandoci intorno, nella breve attesa, ci accorgiamo che forse siamo capitati proprio in una serata a tema... Dietro Simone due ragazzi chiacchieraano amabilmente tra una portata e l'altra, dietro di me arriva un'altra coppia e guardando meglio siamo l'unica coppia etero. Premetto che sul Gambero Rozzo non si accennava in alcun modo alle serate gay, comunque volenti o nolenti ci siamo finiti dentro. Per fortuna, quando ci portano gli antipasti, entra un'altra coppia etero. Almeno se non c'era la parità dei sessi, stava arrivando la cavalleria.

Ci portano questi due piatti meravigliosi. Il tonno di cappone è un adagiato su un largo piatto da portata: "sfilacci" di carne di cappone su una base di insalata mista condita con aceto balsamico. L'antipasto di carne era invece un classico tris, la carne èfreschissima e saporita. Nulla ètroppo salato.
Poi il mio primo. Ottimo, tajarin con un ragù di salsiccia, sanno quasi di casa. Davvero buoni, ovviamente fatti a mano. Intanto portano anche il piatto di formaggi. In realtà mi aspettavo che se ne arrivassero con il carrello, fa molta scena, ma almeno c'è tanta scelta e si mangia solo quello che si decide. Forse qui l'avevano impostata più sull'idea della degustazione. Ottimi davvero, buona la scelta comuqnue. Atmosfera rilassata e rustica, perfetta per la serata piovosa.

Giornata un po' piovosetta, ma ultimamente non fa testo, anche quella che ci ha accompagnato sulle cime della Valle Po e precisamente ad Ostana. In questo caso il posto è stato scelto per caso, anzi per fame! Da dire che se da fuori non ci dava alcun indizio, dentro l'atmosfera casalinga ci ha conquistato. Da mangiare poche cose, ma tutte buone. Antipasti: salumi e tomini con acciughe. Assolutamente delizioso. Per primo tagliolini fatti in casa, freschi freschi. Lasciati ad asciugare sul tavolo nell'ingresso come fanno le brave massaie. A scelta il condimento: sugo di salsiccia (direi che è il suo momento!) e sugo panna e funghi. Saltiamo a pie pari il secondo per tuffarci nel dolce, la torta margherita, semplice semplice. Senza neanche i soliti schizzetti un po' novelle cousine e un po' arte post moderna. Ma torta, pura e semplice, con lo zucchero a velo. Come non rimanerne conquistati?

L'Osteria del Boccondivino BRA (CN) - Via Mendicità, 14 Tel.: 0172.425674 Chiuso domenica e lunedì

La Velhà Frazione San Bernardo 7 - Ostana

PS: per i lettori non piemontesi (tra i quali potrei essere anche io) Fatlabuna significa Fattelabuona

giovedì 7 giugno 2007

Buone forchette


Ormai è un dato di fatto. Non stava ancora scirtto da nessuna parte, ma si mormorava nei corrdioi. Allora preso il coraggio. Mettiamo tutto nero su bianco e facciamo una vera e propria dichiarazione di intenti.
Siamo due buone forchette. Io e Simone. Ci piace mangiare, ci piace bere e più di ogni altra cosa, ci piace vedere posti nuovi. Ci è sempre piaciuto, ma in particolare negli ultimi anni ci siamo appena un po' specializzati. I nostri amici ascoltano rapiti e con la bava alla bocca i nostri racconti di grandi pranzi e succulente cene. Gli snoccioliamo piatto dopo piatto la descrizione dei menù, delle portate, dei locali.
E alla fine, ormai non è per caso, quando devono andare a mangiare fuori ci telefonano. Pazzesco. La prima volta che è successo pensavo fosse un caso isolato. Ma poi dopo un po' abbiamo capito che di casuale non c'era proprio niente. Ad aprire le danze è stata Roby, detta Bob, alla quale ho consgiliato il magnifico locale l'Alpina di Bobbio Pellice per un San Valentino in ritardo.
Tornando a noi, parlavo di una dichiarazione di intenti. E quindi da ora in avanti troverete sul blog le recensioni, (che parolona..) meglio i racconti, dei locali in cui andiamo a fare le nostre scoperte enogastronomiche. Saranno quasi tutti in Piemonte, anche se spesso viaggiamo e facciamo delle puntatine in Italia e all'estero.
Intanto a tutti Buon Appetito!

Maltempo


Ok. Sono meteoropatica. E allora? Perchè vergognarsene? In fondo mi sembra normale. Fa bello sono contenta. Piove da 6 mesi mi taglio le vene. Ok lo so che non piove da sei mesi. Lo so anche che la pioggia serve, storie di ecosistemi, l'agricoltura si prende bene. Le pannocchie tra loro se la ridono. Le rane si fanno l'occhiolino e le lumache sbavano più del solito. Ma io no. Non sto facendo l'occhiolino e non sbavo per niente. Sto aspettando che smetta di piovere. Basta evitare le pozzanghere. Basta bagnarsi i piedi. Basta avere dei capelli così crespi ma così crespi che la gente mi guarda e gira la testa dall'altra parte. Voglio che torni il sole. Che poi è tutta colpa dei maledetti meteorologi che in pratica ci hanno convinto e straconvinto che sta per ritornare l'era del gran caldo. I ghiacci si sciolgono. Venezia chi la vedrà mai più. D'estate niente più sci sui ghiacciai. D'inverno niente più sci perchè non nevica più. L'acqua diventerà un bene prezioso. Basta sprecare l'acqua, ce ne sarà sempre di meno. Arido arido arido. Quando finisce il servizio al telegiornale si corre subito a farsi una doccia e si beve direttamente dalla caraffa dell'acqua. Così se dovesse arrivare subito l'era-arida noi almeno l'ultimo sfizio ce lo siamo tolto. Comunque quando ormai ci eravamo tutti abituati al riscaldamento planetario, inizia a piovere. Piove oggi. Piove domani. Ora non è per essere pessimisti più del dovuto. Ma piove anche dopodomani. E quando i tuoi passatempi preferiti sono correre e andare in moto e sei per di più meteoropatica con una pettinatura che non andrà mai di moda. Ecco il sorriso proprio non riesco a farmelo venire. Un po' come nella scena di Nikita, in cui la signora che le deve rifare il look le spiega che un bel sorriso è meglio di tante risposte. E lei cerca disperatamente di storcere all'insu gli angoli della bocca.. senza alcun risultato..