mercoledì 29 agosto 2007

Buoni propositi

Siamo tutti armati di buoni propostiti, anzi ottimi. Una volta tornati dalle vacanze, dopo aver a lungo riflettuto su ciò che ci piace o meno di noi stessi, delle nostre vite, del nostro lavoro. Ci armiamo di buona volontà e iniziamo a vedere la nostra vita sotto una luce diversa.
Succede un po' come quando, appena rientrati a casa dalla vacanza, la si vede diversa. Come se la guardassimo per la prima volta. Ho notato che a seconda della vacanza la casa sembra più grande o più piccola, più bella o più brutta di quando l'abbiamo lasciata solo 15 giorni prima. Se siamo tornati ottimisti è soddisfatti (come nel mio caso quest'anno), allora la vediamo grande, spaziosa e arredata davvero con buon gusto. Ma può anche capitare di girare la chiave nella serratura, aprire la porta e di ritrovarsi nella caverna dell'uomo di Neardental. Stessa cosa quando si riprendono pigramente un po' tutte le abitudini che avevamo accantonato. Si riprende ad uscire con gli amici, a guardare la tv in modo ossessivo compulsivo, a riprendere il rapporto di osmosi con il divano. Dentro di noi però un processo è in atto. Le nostre menti un po' nevrotiche e schizofreniche, hanno avuto il tempo di rilassarsi e di pensare. Abbiamo analizzato le nostre esistenze e visto quali sono le cose che non ci piacciono. Siamo una villa in campagna o la grotta dell'uomo con la clava e il perizoma di pelle? Allora armati di ottime intenzioni iniziamo a riorganizzarci la vita. Saremo migliori, più ordinati e meno dispersivi. In casa ci daremo più da fare e al lavoro meriteremo una stella al merito. Se il lavoro non ci piace, ci mettiamo subito alla ricerca di uno nuovo. Se il nostro fisico non ha superato neanche gli esami di recupero della prova costume, ci rimetteremo a dieta (si perchè durante le vacanze è obbligatorio metterla in pausa) e faremo tanto tanto sport. Il nostro guardaroba diventerà il più fashon possibile, andremo dal parrucchiere e dall'estetista.
Io so già che tra una settimana, languirò in ufficio immersa da cartacce, pacchetti di crackers vuoti, con le briciole che mi si attaccano ai gomiti e la gobba di Giacomo Leopardi, pensando in modo machiavellico (parola preferita dall'oroscopo del Tg5) a quali regali fare a Natale. Tutti i buoni propositi? Puf! Spariti! E cosa pensavate?

giovedì 2 agosto 2007

Vacanza sogno


Andare in vacanza è un po’ come realizzare in un unico momento tutti i nostri sogni. Guardiamo il planisfero, se siamo fortunati, o anche solo l’area dell’Europa e del Mediterraneo, e in base ai nostri umori, le nostre aspirazioni, i nostri interessi, puntiamo il nostro indice verso una nazione, una capitale un itinerario. Una volta scelta la meta la magia è compiuta. Si inizia a fantasticare. Perché andare in vacanza non è una questione che riguarda solo la settimana, il week end o il periodo in cui le nostre ossa escono dalla soglia di casa dotate di bagaglio. Andare in vacanza è anche una faccenda fatta di preparativi e aspettative.
Comprare la guida delle vacanze, leggerla tutta senza capire niente, poi rileggerla di nuovo con più attenzione. Soffermandosi sui punti di interesse che siano paesaggi o città. Grandi laghi o piazze colorate da bancherelle. Leggere ci proietta magicamente in quel posto. Vediamo noi stessi vestiti da turisti, armati di macchina fotografica, mappa e zainetto intenti a cercare quel luogo così ben descritto nelle poche righe che ci hanno solleticato la fantasia.
Mille i preparativi. Girovagare per i negozietti alla ricerca di abbigliamento da vacanza. Perché quello che usiamo tutti gli altri giorni ovviamente non va bene. Allora spuntano cappelli, sandali, magiche creme solari, costumi, parei, pantaloncini da giovane archeologo alle soglie di un deserto.
Man mano che si avvicina la data della partenza diventa tutto sempre più frenetico. Mille domande affollano la nostra testolina: avrò i documenti a posto? O la mia carta d’identità scade appena passata la frontiera? Che valuta troverò? Ci saranno i bancomat o usano ancora il baratto? Si perché ormai la cosiddetta area euro ci ha abituato così bene che pensiamo che ovunque esistano solo i nostri euro, mentre prima eravamo abituati a pagare in franchi anche solo per fare un salto al mare. Una volta che ci siamo fatti una ragione che il mondo non è la Comunità Europea, dobbiamo capire quanto vale l’altra moneta e come semplificarci i calcoli per non farci truffare dal primo venditore di collanine che ci abborda sulla spiaggia. Convincersi che non è necessario portarsi una mazzetta con tutti i nostri risparmi per paura di rimanere senza contanti, è un altro passo molto importante da compiere. Ed infine fare la lista di cosa portarsi e cosa no. Ma soprattutto di cosa sì. Già solo pensare di fare la lista ci fa sentire meglio. Un po’ quella sensazione che si prova quando si pensa di mettersi a dieta o ancor più quando si pensa che di lì a poco faremo sport. Siamo talmente soddisfatti da questo pensiero, che poi alla fine non facciamo la dieta, non facciamo sport, e tanto meno facciamo la lista dei bagagli. Ma ci sentiamo molto molto molto meglio.
Ora vi lascio, forse è meglio che faccia la maledetta lista. Ma ancora solo un attimo… per augurare buone vacanze a tutti!