giovedì 24 maggio 2007

Orfeo e Euridice


Che non avesse molto senso l'ho sempre pensato. Ce l'aveva quasi fatta, l'aveva portata in salvo, ma proprio all'ultimo ha ceduto. Non ce la faceva più, doveva assolutamente vederla. E si è girato.
Caro Orfeo. Mi sono sempre chiesta perché, per tanti anni. Perché dopo aver smosso mari e monti, convinto tutti proprio tutti. Da Caronte allo Stige, dopo aver commosso il re degli Inferi per andare a riprendere la tua Euridice. Perché quando ormai ce l'avevi fatta avessi tradito quell'unica condizione che ti era stata posta. Non girarti a guardarla fino a che non foste usciti dal buio del mondo dei morti. Arrivato lì, tu che l'avevi desiderata e amata, l'avevi alle spalle, sentivi il suo respiro e il suo profumo, arrivato alla soglia, ti sei girato. E lei è sparita. Come un sogno quando ci si sveglia la mattina.
Eppure è andata così. Il troppo sentimento ti ha fatto essere impaziente. Non hai più resistito. Il cuore ha preso il sopravvento sulla tua mente e l'hai voluta guardare. Dopo tanto tempo. Almeno per un breve istante.
Ora ti capisco Orfeo. Dopo tanto tempo passato a chidermi per quale motivo lo avessi fatto. Ora ti posso comprendere. E mi dispiace averti giudicato male. Ho capito che la causa di tutto era proprio quel sentimento. Lo stesso che metti nella tua musica. Non fosse così grande e così bello, non ti avrebbe reso quello che sei. Anche se ha determinato il tuo destino di grande innamorato.

3 commenti:

Silvio Viale ha detto...

P&P piantala di rubare braccia alla letteratura.

Vale ha detto...

La tentazione è troppo forte!
Ancora grazie per la consulenza per altro gratuita (spero) del contaccessi!

Silvio Viale ha detto...

pensa che con tuo fratello abbiamo ideato anche il conta'cessi'. utile per i locali da ballo...