venerdì 6 luglio 2007

Deserto freddo



Ormai ci hanno convinto. Siamo nell'era del consumismo. Da anni ormai. Compriamo, usiamo, buttiamo. O ancor meglio, accumuliamo. Di qualsiasi cosa abbiamo dei doppioni. Mille borse, mille scarpe, mille occhiali da sole. Appena hanno un minimo difetto, eccoci pronti a cogliere la palla al balzo e buttare via.
Il cellulare ha la batteria che si scarica troppo presto? Non vedevamo l'ora! Alziamo lo sguardo al cielo e gli strizziamo l'occhio. Anziché comprare la batteria, buttiamo via il vecchio catorcio e ne prendiamo un nuovo. E avanti così un po' per tutto.
Come piccoli ghiri in vista del letargo o formichine nel loro menage quotidiano e anticicala, accumuliamo. Accumuliamo e ancora accumuliamo. Tanto che quando poi ci tocca fare il trasloco, capiamo che forse abbiamo un tantino esagerato ad affastellare tutte quelle cose senza le quali saremmo morti in preda ad una crisi di pianto. Poi ce ne facciamo una ragione e con una certa soddisfazione buttiamo di nuovo via tutto. Perchè sappiamo che solo in questo modo il processo riparte da capo. Un po' come tagliarsi i capelli a zero per rinforzarli, non so se mi spiego.
Solo un'isola dorata si salva. Nel silenzio della sua camera. Con la luce spenta. Quando la porta si apre, tutto dentro si illumina. E davanti a noi, il vuoto più assoluto. Com'è possibile che lì il processo non si sia attivato? Non c'è alcun segno di accumuli di materiale inutile. Tutto ha assolto alla sua funzione. Ogni cosa è stata ottimizzata. L'ergonomia ha raggiunto l'apice di potenza. Tutti gli abbinamenti possibili sono stati fatti.
Ma ora, il frigo è vuoto. Spostiamo frettolosamente il porta uovo vuoto, rimane solo il porta formaggi (con dentro le Sottilette, almeno loro...) e il porta burro. Ma non è che possiamo metterci lì a sgranocchiare burro e sottilette. Apriamo frettolosamente il vano delle verdure e anche li lo stesso deserto. Passiamo di livello. Andiamo al piano di sopra e spalanchiamo il freezer. Dentro. Due serie di vaschette per il ghiaccio, del minestrone, ovviamente già aperto, una scatola semivuota di piselli e tanto tanto tanto ghiaccio alle pareti. Con tutto quel ghiaccio, il freezer sembra quasi pieno!
Piccolo deserto freddo, d'estate fa quasi piacere.

2 commenti:

Unknown ha detto...

Mi gustavo da un po' questa tornata di saldi per una serie di motivi: nuovo lavoro, quindi bisogno di abiti nuovi, nuova cità, quindi nuovo clima ecc, milano, capitale della moda, che per un uomo si declina in molta più offerta (anche se sull'english style Torino è più forte). Insomma tutti ingredienti giusti per fare danno: una paio di polo, un paio di camicie uno di pantaloni uno di scarpe e forse occhiali da sole.
Cominciano sabato e io stranamente, per un'infausta coincidenza sono in città, e quindi mi ritrovo a essere al centro dei saldi il giorno giusto!

Ma

Mille incovenienti: spesa ikea per casa, rimozione auto più multa, allaciamento gas con cauzione e mille altre cosine, tra cui un 20% in meno di stipendio per 'errore' contabile mi riducono sul lastrico l'unico mese in cui ho bisogno di due soldi in più.

Il frigo è vuoto...beh meglio, dimagrendo regalerò una nuova vestibilità ai miei abiti!

Vale ha detto...

Avere il frigo vuoto ha sempre dei ottimi vantaggi:
- dieta (sempre che poi non si ecceda in porcate folli)
- risparmi (ad esempio non compri niente anche se è vuoto e ti limiti a leccare le pareti che magari sanno ancora di porchetta)
- elimini all'osso gli sprechi (perchè quando è vuoto, nulla puo' marcire di soppiatto!!)